GIANCARLO, L’ODORE DELLA LIBERTÀ
di Daniela Limoncelli
Ancora. E ancora. Dopo 34 anni. La storia di Giancarlo, ormai profondamente radicata nella memoria di intere generazioni, continua a incidere sulle vite degli altri, a segnare il percorso di quanti non si vogliono arrendere. Paolo ne è un forte esempio. Per tutti.
E gira con sempre nuova forza, l’immagine di Giancarlo. Irrompe nel deserto dei valori, si arricchisce di vigore e “insegna” come, tanto tempo fa, un ragazzo di 26 anni, giornalista nell’anima e nel cuore, fu capace di terrorizzare la camorra, di scuotere le coscienze, di far valere ideali, passioni, emozioni. A ogni costo, perfino a costo della propria vita. Insegna, Giancarlo, oggi come ieri, che avere coraggio si può, e si deve. Attraversa ogni tempo, ogni era digitale, ed è già nel futuro quel giorno, quel 23 settembre in cui la sua vita fu cancellata. Ma non lui. Non i suoi ideali, non le sue passioni. Attraversa ogni tempo quel brutale assassinio, e il dolore che portò con sé – trasformato poi in senso della riscossa – e che avvolse per sempre i suoi familiari, i suoi “compagni di viaggio” che con lui condividevano un modo di fare giornalismo che, oggi, se e quando lo racconti, ha i colori di un sogno, il sapore dell’avventura, l’odore della libertà.
Associazioni anticamorra, libri, film, spettacoli teatrali, premio, street art, perfino fumetti. Di tutto, di più. Per non dimenticare Giancarlo. Non sempre fedeli specchio della realtà e dei contorni della vita del giovanissimo giornalista. Un ragazzo che, suo malgrado, si è ritrovato “mito” semplicemente perché credeva, con passione e fermezza, con una penna, un sorriso e un taccuino di poter contribuire a cambiare o almeno migliorare, tutto quello che proprio non va. Ancora. E ancora. Per sempre